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Città
di Trecastagni
CHIESA DI S. ALFIO
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di S.Alfio
Questa sezione è
dedicata al Santuario dei Santi Fratelli Martiri Alfio Filadelfo Cirino.
Vi pubblicheremo tutte le notizie e le informazioni che l'Amministrazione
ci invierà all'indirizzo: sepan@tin.it
E' vicaria Curata sotto il titolo dei SS. MM. Alfio Filadelfo e
Cirino. La chiesa odierna in stile lombardo con richiami corinzii
fa corpo con l'edificio ed è bene intonato. L'interno è costituito
da tre navate a croce latina, e fu fabbricato in varie epoche. Anticamente
si componeva di una sola piccola navata costruita sui ruderi dell'antica
icona che i primi cristiani eressero sul posto dove sostarono i Martiri
Fratelli nell'anno 252. L'avvenuto ritrovamento delle reliquie dei
Martiri nel 1517 e la loro traslazione a Lentini, diedero sicuramente
la spinta a costruire una nuova Chiesa. |
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Difatti negli statuti della Confraternita dei SS.
MM. Alfio Filadelfo e Cirino, si legge:
<<... nell'aprile del 1593 fu fabbricata la Chiesa ove ora
trovasi per cura di molti devoti e specialmente di Pietro Mazza,
Leonardo Lo Faro, Luigi Bonaccorso e Andrea Bonanno>>
Ciò è un indizio per stabilire che la Chiesa odierna
non è più nel luogo dove si trovava prima. Il 7 gennaio del 1650
il Vicario Generale Francesco D'Amico, in sede vacante, concedeva
il permesso di allargarla, perciò fu costruita in forma più grande,
ma sempre di una sola navata.
Le fabbriche furono compiute nel 1662, come rammenta
la lapide posta sulla porta maggiore:
D.O.M.
ALPHIUS, HAEC PHILADELPHIUS
AMANT TEMPLA ALTA, CIRINUS,
TRES - CASTI AGNI DANT ASTRA
TRICASTANEIS
1662
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Non subì danni sostanziali nel terremoto del 1693 che distrusse
Trecastagni. Il 12 agosto 1713 si fece la prima campana ed il 25 aprile
1824 fu fusa nel piano di S. Alfio la campana maggiore, col concorso
dei fedeli del paese e di quelli di Pedara; nel 1857 si costruì l'attuale
campanile su progetto del compaesano Arch. Giuseppe Torrisi. Nel settembre
del 1861 il dott. Carmelo Coco di Trecastagni donò la campana detta
di S. Stefano, fusa in Giarre da Mariano Arcidiacono e figli Pietro
e Francesco.
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Solo nell'anno 1878 data l'importanza del culto, si pensò a trasformare
la Chiesa aggiungendo la navatella del Crocifisso, che fu costruita
con forte contribuzione del dott. Sebastiano Nicolosi Zappalà, e nel
1884 si costruì l'altra consimile dal lato opposto, adornandole di
tre altari di marmo, e cioè : l'Altare Maggiore, quello del Sacramento,
e quello di S. Giuseppe oggi del Crocifisso. L'artistica porticina
del Tabernacolo, raffigurante la cena, fu fatta da Francesco Pennisi
da Acireale nel 1876. Nel 1887 essendosi spaccata la prima campana
del 1713, fu rifusa a cura dell'Amministrazione e dedicata alla Madonna
delle Grazie. Nel 1905 furono rifuse le due campane dell'orologio
da Barrigozzi di Milano. |
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La Cappella centrale fu cominciata nel 1899 e finita
nel 1908, essa presenta un insieme veramente fastoso. Collaborarono
per la sua esecuzione Francesco Grasso per gli stucchi, Eugenio
Timmoniere per la decorazione, Giuseppe Greco per le dorature, Antonino
Toscano per la porta della nicchia.
Detta nicchia egualmente ricca all'interno, ospita i Simulacri dei
Santi Martiri in legno, seduti sopra sedie camerali, opera dello
scultore romano Giuseppe orlando che lavorò in Trecastagni nei primi
anni del 1700. Dette statue furono riccamente dorate il 30 giugno
1715, e successivamente furono ritoccate nei colori e nelle dorature
nel 1986, da Ferdinando Cappellani, come si rileva dalla iscrizione
su una di esse. Sull'arco trionfale si trova un'aquila dorata che
sostiene uno scudetto colla seguente iscrizione:
D.O.M.
INVICTIS FRATRIBUS
ALPHIO PHILADELPHO
ET CYRINO
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Mentre la centro della cupola dell'abside su uno scudetto
smaltato di azzurro in lettere dorate si leggono le parole:
UNUS SPIRITUS
ET UNA FIDES
ERAT IN
EIS
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L'abside è pavimentata in marmo bianco e nero e vi
si nota al centro la seguente lapidetta che fa parte del disegno
ad esagoni:
PER DEV.NE DEI CONJ
ROSARIA NOCIFORO
ED ANTONINO RAPISARDA
L'ANNO 1985
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a fonte battesimale è del 1713 in marmo rosso di Taormina
in un sol pezzo e fu donato da Don Diego Bonaccorso, come si rileva
da uno stemma gentilizio e dalla seguente iscrizione murata alla
base:
DIDACUS BONACCORSO,
PER SUAM DEVOTIONEM F.
A.D. 1713
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Abbiamo notizia sicura che, statue dei Martiri, erano esposte, prima
di queste, alla venerazione dei fedeli, perché nel 1647 il Rev. Giovanni
Battista Paternò Canonico della Cattedrale di Catania qui venuto come
visitatore il 22 maggio di quell'anno, dice nella sua relazione:
Perpulchrae statue dictorum Sanctorum que cum multa populorum divotione
et frequentia venerantur. |
Inoltre sono nella chiesa tre interessanti quadri,
due di autori ignoti, ma certamente del 1700, essi rappresentano:
quello della navata sinistra Il Martirio dei SS Fratelli
e quello a destra la lapidazione di S.Stefano; il terzo opera
dell'ottocentista Catanese Giuseppe Rapisardi, Maria SS. delle
Grazie.
Il quadro della Madonna delle Grazie copre una nicchia
che ospita un'artistica statua in legno dorato della Madonna col
Bambino: essa è opera di un ignoto scultore del 1700. Completa la
bellezza del tempio l'apoteosi dei SS. Martiri affrescata
nel centro dell'abside dal sopracitato pittore Giuseppe Rapisardi.
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Sono ancora notevoli il pergamo in legno scolpito e dorato costruito
nell'aprile del 1910, il portale maggiore e la finestra lavorati in
pietra lava con colonne di stile corinzio risalenti al 1662 ed il
piccolo portale a mezzogiorno sormontato da un blasone con i simboli
del Martirio, che è l'antico portale della vecchia Chiesa del 1593.
Il pavimento in marmo fu fatto nel 1925 ed in tal epoca fu ostruita
la bocca d'opera che immetteva nei sotterranei sepolcrali della chiesa.
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Questa
sezione è dedicata al Santuario dei Santi Fratelli Martiri Alfio Filadelfo
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