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Città
di Trecastagni
Convento di S. Francesco D'Assisi
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Fondato nel 1660 con denaro dei fedeli e per la munificenza del
Principe di Trecastagni Scipione II. Si compone di un grande fabbricato
con un chiostro circondato da 21 pilastri litici con al centro
una grandiosa cisterna. L'interno del portico era affrescato con
le storie dei Santi Francescani, come si desume dai resti, ed
era opera di Giovanni lo Coco, ma oggi è completamente distrutto
a causa di una imbiancatura. Sulla porta del Convento stemma di
marmo dei Principi di Giovanni.
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La Chiesa sotto il titolo di S. Antonio di Padova, è composta
di una sola navata con affreschi del succennato pittore nella volta
e sulle pareti; pregevoli gli altari di legno intagliato. In una
nicchia occultata da un quadro vi è una statua in legno, dell'Immacolata,
che si scopre nell'occasione della festa. Essa risale al 1700 e
probabilmente è dello stesso ignoto che scolpì le statue della Misericordia
nella Chiesa del Bianco, di S. Maria delle Grazie in quella di S.
Alfio, di S. Giuseppe e S. Nicola da Bari nella Matrice. Nella cella
campanaria vi sono due campane: la minore dedicata alla Vergine
Immacolata fu fatta nel luglio del 1755; la maggiore, opera dei
fonditori Giuseppe e Salvatore Di Mauro padre e figlio, fu fusa
nel 1851 a spesa dei fedeli e dedicata a S. antonio di Padova. |
Nella sacrestia a cui si accede da una porticina,
preziosi paramenti sacri. L'organo, pregevole costruzione dell'epoca,
non è più in condizioni di funzionare, e sono stati asportati
alcuni vitalissimi pezzi. L'esterno del convento presentava una
policromia di bianco e nero, ricavato il nero con lava e il bianco
con pietra da taglio. Il portale della chiesa fu rifatto dopo
il terremoto del 1693, utilizzando il vecchio materiale lavico
dalle linee caratteristiche e completandolo con pietra da taglio,
esso è sormontato da una finestra di stile barocco, con in capo
uno stemma principesco con i simboli della passione. Sul frontone
della porta si legge la seguente iscrizione, interotta dal blasone
dell'Ordine Francescano:
<< IUNCIMUS HOSPITIO DEXTRAS 1700 >>
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A destra della Chiesa vi è l'antico Cimitero,
ed una cappella sotteranea con locali per la mummificazione dei
cadaveri. Nell'abside a destra dell'Altare Maggiore, monumentale
sepolcro di marmi preziosi con mezzobusto del principe Domenico
III Di Giovanni. Per l'abolizione dei conventi nel 1866, l'edificio
passò allo Stato, e fu deturpato con adattamenti d'occasione e adibito
a Municipio, Pretura, Cancelleria, Conciliazione, Carcere e Scuole
Elementari. Mentre la Chiesa serviva da deposito, caserma e aula
elettorale. Anche la ricca biblioteca, affidata al Municipio è stata
trascurata, ed oggi non si ha da sapere se e quanto sia stato conservato
per l'ammirazione dei posteri. |
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(N.d.R.) Dopo gli ultimi lavori di restauro sono stati
resi visitabili i locali adibiti all'imbalsamazione dei cadaveri
ed alla raccolta dei corpi mummificati
(Vd analoga pratica nel comune di Savoca (Me) e nel Convento dei
frati Cappuccini di Palermo). |
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Le foto riferite al cimitero
sotterraneo sono state effettuate nel corso dei lavori di rifacimento
del pavimento.
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